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FLC/CGIL – Proclamazione sciopero per l’intera giornata del 17 novembre 2023 di tutto il personale del comparto “Istruzione e Ricerca” e dell’Area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali.

La scrivente Organizzazione Sindacale,  ad integrazione della proclamazione di CGIL e UIL dello sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 17 novembre 2023 , effettuata in data 27/10/2023 ed allegata alla presente; visto il parere espresso […]

La scrivente Organizzazione Sindacale,  ad integrazione della proclamazione di CGIL e UIL dello sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 17 novembre 2023 , effettuata in data 27/10/2023 ed allegata alla presente; visto il parere espresso dalla Commissione di garanzia nella seduta del 16.1.2004 (prot. N. 582), sulla non obbligatorietà, in caso di vertenze con oggetto provvedimenti ed iniziative legislative, del tentativo di conciliazione;

proclama

lo sciopero di tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca e dell’Area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali, per l’intera giornata del 17 novembre 2023, per rivendicare:

  • Lo stanziamento nella legge di bilancio 2024 di risorse adeguate per il rinnovo del Ccnl Istruzione e ricerca 2022/2024 per tutto il personale, stabile e precario, per rispondere alla perdita del potere di acquisto, da un lato, e alla valorizzazione del personale, dall’altro, a fronte di un’inflazione cumulata pari al 18% in tre anni;
  • Lo stanziamento nella legge di bilancio 2024 di risorse finalizzate a sanare l’annoso e ormai strutturale problema del precariato in tutti i settori del comparto Istruzione e ricerca. Solo nel comparto scuola si prevede per il corrente anno scolastico che il numero dei posti attribuiti a supplenti supererà la cifra di 200.000 tra docenti e personale Ata. A ciò si aggiunge il dato dell’università, dell’alta formazione artistica e musicale e degli enti di ricerca.
  • Il blocco di tutte le iniziative legislative finalizzate ad una privatizzazione di pezzi del sistema pubblico di Istruzione e ricerca, a partire dalla riforma della filiera tecnica e professionale, e dalle proposte di piena parificazione del sistema pubblico e statale al sistema privato, sulla base di una malintesa libertà di scelta delle famiglie.
  • Lo stralcio dell’istruzione e della ricerca dalle 23 materie regionalizzabili previste dal DDL Calderoli.  Peraltro, la scuola è l’unico sistema interamente statale che verrebbe devoluto anche nelle sue norma generali alle regioni.

Per rivendicare inoltre, per il Settore Scuola:

  • L’incremento dell’organico del personale docente e Ata;
  • Investimenti nell’edilizia che permettano non solo la messa in sicurezza ma la costruzione di edifici belli ed efficienti, degni di una scuola del terzo millennio;
  • La revisione del DPR 81/2009 sui parametri per la formazione delle classi e di conseguenza per la definizione degli organici. Occorre abbassare il numero di alunni per classe.
  • Un piano pluriennale di stabilizzazione di 100 mila docenti di sostegno assegnati in deroga;
  • Una procedura di reclutamento docenti specializzati su sostegno e abilitati su classe di concorso/ordine di scuola attingendo alle GPS I fascia per assunzioni a TD finalizzate al ruolo e regolarità dei concorsi;
  • La stabilizzazione del personale precario docente e del personale ATA a partire dalle dotazioni aggiuntive in atto, prevedendo quindi incrementi di organici per qualificare il sistema di istruzione.
  • L’Assistente tecnico per ogni scuola del primo ciclo.
  • L’azzeramento liste di attesa scuola dell’infanzia e obbligatorietà della scuola dell’infanzia;
  • L’incremento del tempo scuola tramite l’ampliamento del tempo pieno nella scuola primaria e il tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado.
  • La cancellazione del piano di dimensionamento scolastico messo in campo da Ministro Valditarache mira a ridurre 900 autonomie scolastiche;
  • Il Raddoppio del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF);
  • L’abolizione vincoli mobilità (docenti e DSGA neo assunti), con rinvio alla contrattazione integrativa nazionale il compito di gestire la materia
  • La Stabilizzazione delle risorse del Fondo Unico Nazionale (FUN) dirigenti scolastici: occorre stanziare le risorse necessarie per garantire la tenuta delle retribuzioni di posizione parte variabile dei dirigenti scolastici ed evitare il rischio di incapienza del Fondo;
  • Lo storno sul FMOF delle risorse impegnate per le figure di tutor e orientatore (da abrogare) e la riconsegna del ruolo di orientamento all’attività collegiale del consiglio di classe;
  • L’eliminazione della obbligatorietà dei PCTO e dei requisiti PCTO e Invalsi per la partecipazione agli Esami di stato

Durante lo sciopero sarà garantito il rispetto delle prestazioni indispensabili, come previsto dall’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero del 2 dicembre 2020.

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